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La bonifica, a che punto siamo?

Il 31/05/2023 si è svolto il secondo dei cinque incontri tematici “Fabbriche Aperte Lab”, dedicato al tema “La bonifica: a che punto siamo?”.

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Dopo la visita guidata all’area ex-bicromati, dove le attività di bonifica si sono già concluse, e al laboratorio di analisi e igiene ambientale, i partecipanti hanno fatto ritorno in Sala 1° Maggio, dove sono stati invitati a sedere ai sei tavoli di ascolto e dialogo. Ad ogni tavolo hanno trovato due professionisti Solvay in veste di facilitatori, che hanno raccolto le loro impressioni, osservazioni, percezioni e domande.

Al termine dell’incontro, si è tornati in plenaria per una fase di risposta ai quesiti risultati ricorrenti e trasversali ai tavoli.

A seguire, restituiamo una sintesi di quanto emerso nella sessione di conversazione e riportiamo le domande dei partecipanti, corredate da risposta.

 

Prime impressioni.

Già in uscita dal laboratorio, seconda tappa della visita guidata, i partecipanti si sono detti favorevolmente colpiti, incuriositi e soddisfatti per aver avuto la possibilità di conoscere in dettaglio due capitoli specifici del tema bonifica. Le prime impressioni hanno riguardato anche l’ambiente di lavoro Solvay: sono stati dati degli ottimi feedback sul contesto informale e sui team, che sono apparsi coesi, appassionati e competenti e, in particolare, composti da moltissimi giovani.

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È stata inoltre mostrata curiosità verso i valori che animano Solvay: il fatto di porsi obietti sostenibili ed etici è un valore aggiunto, anche nel rapporto con i clienti.

Le percezioni e l’informazione

I facilitatori di tavolo hanno chiesto ai loro gruppi quali fossero le loro impressioni pregresse e attuali riguardo al tema della bonifica.

Sono emerse due tipologie di gruppi omogenei:

  • nelle percezioni di alcuni, Solvay ha comunicato sinora sulla bonifica attraverso canali che non li hanno raggiunti: i comunicati stampa risultano molto tecnici e sicuramente meno accessibili rispetto alle informazioni che circolano tramite Social Network. E si sono detti favorevolmente stupiti in quanto non erano a conoscenza del “gran lavoro che viene fatto da Solvay”, per molti inaspettato: da fuori è difficile rendersi conto di quali siano le attività in corso e della loro reale portata, così come per le tecniche all’avanguardia utilizzate;
  • altri, al contrario, avevano già una conoscenza approfondita del tema bonifica, attraverso i giornali, o avendo partecipato a convegni e incontri. In questo caso si è ritenuto che Solvay abbia fatto davvero tanto in questi anni per far conoscere e informare.
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Si è parlato molto di consapevolezza, nello specifico consapevolezza circa la differenza fra la storia passata e il presente: quel che avveniva anni fa, non avviene più oggi e c’è una netta cesura fra Solvay e ciò che c’era prima. I partecipanti che vivono a Spinetta hanno affermato di avvertire una forte differenza fra le condizioni ambientali del passato e la realtà odierna e di essere coscienti dell’impegno di Solvay.

Infine, i presenti si sono detti unanimemente soddisfatti di questa forma di ascolto e dialogo con la cittadinanza: aprirsi a interlocutori meno abituali è la maniera migliore per far conoscere quanto fatto finora e quanto programmato per il futuro.

Spunti e suggerimenti

Gli spunti forniti dai partecipanti hanno riguardato principalmente le modalità per una comunicazione ancora più efficace di Solvay con il territorio.

È stato suggerito di coinvolgere il personale Solvay in un contatto diretto con il territorio di Spinetta, così da diffondere in modo più capillare e personale le informazioni: cercare di farsi “ambasciatori”, ognuno nella sua cerchia di conoscenze, per spiegare, chiarire, superare pregiudizi.

È emersa anche la richiesta di una comunicazione più “larga ed estesa” delle attività Solvay. In relazione a questo, si è dato lo spunto di sfruttare il monitor gigante dello stadio, di utilizzare gli schermi della città o di affiggere manifesti come modalità per ribadire quello che viene fatto, mostrare i prodotti, pubblicizzare gli eventi. Nello

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specifico, per la bonifica, si potrebbero mostrare periodicamente i dati tramite un monitor posto all’esterno dello stabilimento, per fornire un resoconto di come stanno andando le cose. Sarebbe utile elaborare KPI, ovvero indici di facile comprensione che aiutino a capire con immediatezza a che punto è la bonifica.