L’impegno della società per uno sviluppo sostenibile dello stabilimento, che tiene pertanto conto del rispetto per l’ambiente, è espresso nel documento di Politica HSE (che viene diffuso e presentato a tutto il personale di stabilimento).
La fiducia ottenuta da parte delle istituzioni è dimostrata, tra l’altro, dal rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) avvenuto nel 2010 che prevede una serie di prescrizioni impegnative sia dal punto di vista del monitoraggio ambientale (analisi emissioni, scarichi idrici ecc.) sia dal punto di vista degli investimenti atti a garantire un costante miglioramento della sostenibilità della produzione.
Nel 2020 Solvay (oggi Syensqo) ha inoltrato richiesta alle istituzioni per una modifica dell’AIA che comporterebbe parziali modifiche alla linea produttiva esistente permettendo allo stabilimento di estendere la produzione di C6O4, strategicamente necessaria per assicurare una crescita sostenibile nel medio-lungo periodo del sito oltre a migliorarne la complessiva situazione ambientale.
Infine, il sito di Spinetta Marengo, insieme al Centro di Ricerca Syensqo di Bollate, partecipa ad un importante innovativo programma di ricerca europeo approvato dalla Commissione Europea per sostenere la ricerca e l'innovazione nel settore prioritario delle batterie per una nuova mobilità pulita e a basse emissioni. Questo progetto porterà significative opportunità di sviluppo tecnologico per il miglioramento ambientale e la crescita economica.
Le emissioni in atmosfera
La tutela dell’ambiente per Syensqo riguarda anche il controllo delle emissioni in atmosfera.
Nel 2015, la Società ha consegnato ufficialmente ad ARPA una nuova centralina per il monitoraggio continuo della qualità dell’aria a Spinetta Marengo, in grado di misurare concentrazioni di acido cloridrico e fluoridrico a livelli bassissimi (pari ad una parte per miliardo).
Sono due le tipologie di emissioni gassose dello stabilimento:
- le “convogliate” (dai circa 80 camini presenti);
- le “fuggitive” (che riguardano le potenziali perdite dalle cosiddette sorgenti valutate in circa 40mila per l’intero stabilimento e relative ad accoppiamenti tra tubazioni, tenute di valvole o pompe che sono oggetto di periodici controlli di tenuta).
Come per tutti gli aspetti ambientali dello stabilimento (scarichi idrici, rifiuti), anche per le emissioni gassose il documento principale che le descrive e le regolamenta è l’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA). Questa autorizzazione, rilasciata dalle Autorità competenti (Provincia con il supporto tecnico di Arpa, Comune settore ambiente e ASL), prevede tra l’altro:
- la verifica della conformità alle migliori tecnologie disponibili (“BAT - Best Available Technologies”), definite in ambito Europeo;
- un piano di adeguamento alle suddette BAT e ad altre prescrizioni stabilite dalle Autorità che ha richiesto vari investimenti inseriti in un ‘piano di miglioramento’ per circa 3 milioni e mezzo di euro;
- l’adozione di un piano di monitoraggio e controllo dei vari impatti ambientali, comprese le emissioni in atmosfera, che consente di valutare le concentrazioni di sostanze emesse ed il rispetto dei limiti stabiliti dalla normativa e dalle prescrizioni dell’AIA.
Valutazione del rischio potenziale sulla salute
Tra le prescrizioni, una specifica richiedeva di effettuare la valutazione di rischio potenziale sulla salute della popolazione, utilizzando un modello di dispersione delle emissioni gassose approvato dagli Enti.
I modelli di dispersione sono modelli matematici molto evoluti e precisi che permettono, a partire da un quadro di emissioni di sostanze, di verificare quali livelli di concentrazioni raggiungono queste sostanze nelle aree intorno allo stabilimento. L’elaborazione del modello è stata affidata ad una società specializzata. Dai risultati emersi è stato evidenziato che queste concentrazioni risultano significativamente inferiori ai limiti potenzialmente nocivi per la salute.
L’affidabilità dei risultati del modello di dispersione è poi stata confermata da alcune campagne di analisi condotte in varie zone intorno al sito di Spinetta che rilevano concentrazioni basse, in linea con quelle determinate con il modello.
Una centralina per la tutela della salute
Un’altra prescrizione richiedeva l’installazione di una nuova centralina di monitoraggio della qualità dell’aria fuori dallo stabilimento in aggiunta a quella già presente da anni presso le scuole di via del Ferraio. La centralina è stata realizzata e da giugno 2015 è totalmente gestita da ARPA:
- la centralina si aggiunge a quella già in funzione da circa 25 anni in Via del Ferraio;
- la centralina è collocata nella zona nord dello stabilimento, in prossimità del negozio “Garden Ville”. La posizione è stata scelta, sulla base dei risultati del modello di ricaduta, nella zona di massima ricaduta di inquinanti;
- un analizzatore estremamente sensibile che utilizza una tecnologia laser di ultima generazione, scelto congiuntamente dallo stabilimento e da ARPA, è in grado di misurare concentrazioni di acido cloridrico e fluoridrico a livelli bassissimi, pari ad una parte per miliardo (microgrammi per metro cubo)
- Arpa e Syensqo hanno accesso ai dati che la centralina misura e ARPA esegue una verifica di questi dati che fino ad oggi dimostrano il bassissimo livello di emissioni da parte dello stabilimento per le sostanze qui monitorate.