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Domande e Risposte

Tutela dell'ambiente

Il sito produttivo Syensqo di Spinetta Marengo è uno dei pochi siti in esercizio in cui non solo è stata predisposta una messa in sicurezza operativa (prevista per legge) ma si è dato inizio ad una vera e propria bonifica del sito. Questo per confermare l’impegno concreto verso la risoluzione delle problematiche ambientali e la volontà di continuare ad operare sul sito.
Nel sito di Spinetta è attivo il Progetto di Messa in Sicurezza Operativa e Primi Interventi di Bonifica, approvato dalle Autorità nel 2012. Ad oggi lo stabilimento ha speso oltre 30 milioni di Euro per le attività di Bonifica e Messa in Sicurezza e ha approvato accantonamenti finanziari per ulteriori 27 milioni di Euro per i prossimi anni. È anche attivo un sistema di Soil Vapor Extraction (SVE) che elimina i composti organici volatili dai terreni.
Già dal 2014 sono stati completati i lavori di Messa in Sicurezza delle due discariche di rifiuti pericolosi. Nel 2019 è stata avviata una messa in sicurezza preventiva (MIPRE) in accordo con gli Enti preposti per il trattamento delle sostanze xenobiotiche.
 

Il Cromo esiste in natura sotto forma di due stati di ossidazione predominanti:
Il Cromo trivalente Cr(III) è comunemente presente nei suoli mentre il Cromo esavalente Cr(VI) forma delle sostanze mobili e tossiche nei suoli (anioni cromati) che possono essere trasportati dalle acque sotterranee e superficiali. Nell’alessandrino esistono sorgenti naturali (rocce) di Cr(VI) che comportano la presenza nella falda di un livello naturale di questo elemento.
Nel sito di Spinetta Marengo la contaminazione da Cr(VI) è presente nei terreni e nei livelli superficiali della falda e Syensqo è impegnata negli interventi di bonifica per rimuovere le cause storiche delle contaminazioni da produzioni dismesse ed ereditate dalla gestione precedente. 
Grazie all’impiego delle più innovative tecnologie di bonifica messe a punto con la collaborazione dell’Università di Alessandria, è già stata completata la bonifica da Cromo VI dell’Area1. Attraverso l’utilizzo di un innovativo processo (tecnica chiamata Direct push), il terreno viene trattato in maniera molto efficace. Gli ottimi risultati ottenuti dagli interventi messi in atto conferma il progressivo avvicinamento agli obiettivi assegnati dagli Enti per la Bonifica del sito di Spinetta Marengo.

La Messa in Sicurezza Operativa (MiSO) è l’insieme degli interventi eseguiti in un sito con attività in esercizio (come quello di Spinetta) finalizzati a minimizzare o ridurre il rischio per la salute pubblica (compresi i lavoratori che operano all’interno dello stabilimento) e per l'ambiente a livelli di accettabilità, attraverso interventi compatibili col proseguimento delle attività produttive svolte nell'ambito del sito. Con la Messa in Sicurezza Operativa, il sito di Spinetta Marengo sta operando in totale sicurezza e, sotto il controllo degli enti, mantiene attivo un costante e accurato piano di monitoraggio dell'efficacia delle misure adottate

A Spinetta Marengo ci sono più falde e quindi occorre precisare. La falda profonda ha sempre rispettato i limiti di potabilità più restrittivi. La falda superficiale è interessata da interventi di messa in sicurezza e di bonifica che Syensqo sta portando avanti d’intesa con le pubbliche amministrazioni al fine di fronteggiare l’inquinamento storico causato dalle sostanze utilizzate nelle vecchie produzioni industriali cessate negli anni ’60 e ’70 del secolo scorso. Più recentemente, nel 2019, è stata avviata anche una messa in sicurezza preventiva per il trattamento delle sostanze xenobiotiche. Ad oggi Syensqo ha speso oltre 200 milioni di Euro sul sito di Spinetta Marengo in manutenzione e sostenibilità per il miglioramento dell’impatto ambientale e altri 30 milioni di Euro per le attività di Bonifica e Messa in Sicurezza e ha approvato finanziamenti per ulteriori 27 milioni di Euro per i prossimi anni.

L’acqua distribuita ad Alessandria e a Spinetta Marengo è sempre stata potabile e quindi sicura. Lo afferma una grande quantità di referti analitici di ARPA e di ASL, tra gli altri, che hanno accertato il costante e pieno rispetto di tutti i limiti di potabilità.

La barriera idraulica è costituita, ad oggi, da 81 pozzi di estrazione disposti lungo il confine del sito; la sua funzione è di interrompere il flusso della falda superficiale verso l’esterno del sito evitando la diffusione dei contaminanti. Le acque estratte dalla falda sono inviate ad un grande impianto di trattamento (TAF) che rimuove la massa di inquinanti e permette il riuso delle acque depurate nel circuito di lavorazione industriale.
 

Grazie al pompaggio in continuo di una portata di acqua fino a 570 m3/h, viene garantito che la falda contaminata non fuoriesca dallo stabilimento. Inoltre, in un’ottica di prevenzione rispetto a fenomeni meteorologici di eccezionale portata, che si verificano ormai con relativa frequenza sul territorio, Syensqo sta potenziando ulteriormente il sistema di gestione della barriera. Fra questi l’innovativo sistema che applica principi di “intelligenza artificiale”: utilizzando in tempo reale i dati idrologici disponibili come i livelli di falda a decine di km a monte idrogeologico, un particolare strumento consente di prevedere con diversi giorni di anticipo eventuali innalzamenti anomali della falda e quindi anticipare le eventuali azioni compensative necessarie. In collaborazione con gli Enti preposti, Syensqo ha elaborato questo ambizioso e innovativo progetto che pone lo stabilimento all’avanguardia nella gestione dei sistemi di sicurezza per contrastare efficacemente le conseguenze di eventi metereologici eccezionali. 

Il Soil Vapour Extraction (SVE) è una tecnologia di intervento sulla porzione insatura del sottosuolo che prevede la creazione di una depressione nei terreni per indurre un flusso controllato di aria ed estrarre dal sottosuolo contaminanti volatili e semivolatili.
Il flusso di aria recuperato attraverso i punti di estrazione viene poi inviato ad una apposita sezione di trattamento per l’abbattimento degli inquinanti prima dell’emissione in atmosfera.
Nel caso dello stabilimento di Spinetta, sono installati 18 pozzi che estraggono, sotto forma di vapori, composti organici clorurati quali ad esempio cloroformio e – tramite una centrale di aspirazione – vengono inviati ad un impianto di trattamento per il loro abbattimento e il successivo rilascio in atmosfera di vapori decontaminati.
 

La qualità dell’aria è controllata attraverso due centraline, una attiva da 20 anni in via del Ferraio e una seconda consegnata dallo stabilimento ad Arpa nel 2015. Il cuore di questa nuova centralina è un analizzatore estremamente sensibile che utilizza una tecnologia laser di ultima generazione in grado di misurare concentrazioni di acido cloridrico e fluoridrico a livelli bassissimi, pari ad una parte per miliardo (microgrammi per metro cubo). La nuova centralina è collocata a pochi metri dall’ingresso merci nel polo chimico: un’area scelta dopo aver applicato alcuni modelli matematici che hanno permesso di definire la zona di massima ricaduta di inquinanti.